Stitichezza acuta

stitichezza acutaCapita a tutti almeno in un’occasione di soffrire di stitichezza, ovvero di difficoltà nell’evacuare le feci. In alcuni casi la stitichezza può essere di un livello più grave, durare diversi giorni e presentarsi con una frequenza molto più limitata: si tratta di stitichezza acuta. La stitichezza cronica, invece, è una forma di stitichezza che colpisce con frequenza, non è circoscritta ad alcuni giorni. In questi casi i comuni rimedi contro la stitichezza non sono sufficienti a ritrovare il transito intestinale regolare. Cosa bisogna fare in questi casi?

 

 

Andiamo prima ad analizzare quando ci si trova di fronte alla stitichezza acuta.
La stitichezza è un disturbo caratterizzato, oltre che  dalla difficoltà nell’evacuare, anche da una irregolarità (ovvero si va di corpo meno di 3 volte a settimana), dalla presenza di feci dure e difficili da espellere, dalla presenza di sangue nelle feci a causa della rottura di alcuni piccoli capillari.

 

Chi colpisce la stitichezza acuta e quali le cause ed i rimedi?

Questa patologia in particolare oclpisce gli anziani, le donne in stato interessante o in fase di allattamento, chi si trova in una situazione di forte stress. Spesso colpisce anche i pazienti prima di un intervento o dopo l’intervento stesso.
In alcuni casi la stipsi acuta è sintomatica di alcune patologie, a volte gravi: tumore del colon, disturbi biliari, calcoli, ipotiroidismo.
Nella più gran parte dei casi, invece, è causata da uno stile di vita poco sano, alimentazione scorretta, scarsa attività fisica.
Cosa fare per migliorare la situazione di stitichezza acuta e trovare nuovamente una regolarità intestinale?

 

 

I rimedi sono i soliti quelli conosciuti un po’ in tutti gli accorgimenti per questo tipo di problemi: in particolare un’alimentazione corretta, più attività fisica, bere molta acqua e tisane.
Sicuramente attuando questi semplici consigli, riuscirete in breve tempo a trovare la regolarità intestinale perduta: non pensate che sia una cosa che va dall’oggi al domani, però! Infatti occorre numerosa pazienza e perseveranza. Fin da subito, comunque, vi sentirete meglio, mentre nell’arco di alcune settimane troverete di nuovo la regolarità agognata.

Stitichezza nel neonato

 

Introduzione - Stitichezza nei neonati: cause, sintomi, cure

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La stitichezza nei neonati è un problema purtroppo molto frequente e moltissime mamme si trovano ad avere a che fare con questa problematica che può diventare anche piuttosto preoccupante sotto il profilo psicologico: in alcuni casi il problema della stitichezza è il primo che affronta la mamma e quindi ci si trova completamente impreparati ad affrontarlo e spesso ci si sente in colpa per la difficoltà del piccolo che piange e si lamenta del problema.

La stitichezza nei neonati è più frequente di quanto possiate immaginare e, sebbene non sia un problema da sottovalutare, non dovete assolutamente preoccuparvene.
Si parla di stipsi nei neonati nel caso in cui non vadano di corpo da 48 ore e se il bambino espelle delle feci molto dure e in quantitativo illimitato, soprattutto se piange mentre le espelle.
In realtà non è una vera e propria stitichezza quella nei bambini, si tratta di dischezia, ovvero una difficoltà del bambino nel sincronizzare i movimenti dello sfintere con la spinta. Questo problema si risolve nell'arco di pochi mesi da solo.
Nel frattempo la mamma può stimolare l'evacuazione con la stimolazione tattile o del piccolo termometro rettale, aiutando il bambino nell'espulsione delle feci.

Il problema della dischezia è un problema che non colpisce i bambini allattati al seno: in questo caso, infatti, il bambino evacua dopo ogni poppata, quindi anche sei o sette volte al dì. Se non allattate naturalmente il bambino però non disperate: infatti vi basterà parlarne col vostro medico che vi consiglierà alcuni tipi di latte particolari che hanno un vero e proprio effetto fibre perfetto per il bambino che lo aiuterà nella evacuazione.
In alcuni casi la stipsi può essere dovuta anche al passaggio dal latte alle pappe solide, ovvero nel periodo dello svezzamento: la
stitichezza in quel caso è la risposta dell'organismo a un cibo completamente nuovo. Sarà sufficiente far abituare il piccolo alla novità per non avere più casi di stitichezza. Se dovesse perdurare, naturalmente il consiglio è di cambiare pappa e di comunicarlo al medico.

 

 

Quando il neonato è davvero stitico?

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La stitichezza nel neonato, come già detto, è più frequente di quanto si pensi. Uno degli aspetti che più agita le mamme poco dopo il parto è senza dubbio quello legato alla quantità e alla qualità delle evacuazioni. Non tutti i neonati che si scaricano poco però sono da considerare stitici.

È più facile che sia stitico il neonato allattato artificialmente rispetto al bebè nutrito al seno. Questo perché il latte artificiale è privo di lattulosio, uno zucchero presente naturalmente nel latte materno che rende le feci morbide.

Il lattante stitico va di corpo ogni tre o quattro giorni ed espelle feci dure, piccole e rotonde come palline. Il bimbo è nervoso, piange, si lamenta e tenta più volte di spingere senza riuscirci. Al tatto può avere la pancia gonfia e dura.

 

Poche scariche non vogliono dire stitichezza

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Capita spesso alle neomamme di confondere le poche scariche del neonato con stitichezza. Il fatto che il bambino evacui meno, rispetto alle prime settimane di vita, non deve però allarmare.

Se le feci sono morbide nononstante le ridotte espulsioni, allora si tratta di dischezia, un normale passaggio che attraversano molti neonati allattati artificialmente.

La dischezia è un disturbo dovuto a immaturità funzionale che si manifesta con una mancata coordinazione tra la spinta e il rilascio dello sfintere anale.

Il neonato deve ancora imparare a riconoscere lo stimolo che gli viene dall’intestino e a usare lo sfintere per liberarsi.

Il bambino prova a evacuare, spinge aiutandosi anche con braccia e gambe, diventa rosso in volto per lo sforzo e si innervosisce visibilmente.

In questo caso è utile aiutarlo stimolando lo sfintere con un dito o con l’uso di un sondino in silicone. Ma non deve diventare questa un’ abitudine, altrimenti il piccolo potrebbe assuefarsi e non evacuare autonomamente.

In genere la dischezia è un disturbo transitorio che scompare dopo i primi mesi di vita.

 

Stitichezza neonato: cause

Oltre alla dischezia, la stitichezza del neonato può insorgere per altre cause.

Nel bambino alimentato con latte materno la riduzione delle scariche può indicare che il latte della madre sia appena sufficiente e che presto non gli basterà più.

Se col tempo la stipsi dovesse aggravarsi, sarà necessario aggiungere al latte materno un pasto di latte artificiale.

Capita molto più spesso che sia stitico il bambino allattato al biberon. Come accennato sopra il latte artificiale può risultare più indigesto perché privo di lattulosio.

La stipsi si può manifestare anche durante il passaggio dall’allattamento materno al biberon e nel periodo di svezzamento. Il cambio dell’alimentazione è un momento molto delicato che non di rado rallenta il normale ritmo intestinale.

Anche un’infezione con febbre alta può dare origine a episodi di stipsi. Quando sale la temperatura corporea il l’organismo disperde una quantità di liquidi non sempre reintegrata in modo adeguato. Come conseguenza diretta le feci diventano più secche, dure e difficili da espellere.

Infine un altro fattore che comporta stitichezza nel bambino è il passaggio dal pannolino al vasino. Il piccolo può vivere questo rito di passaggio con enorme stress e reagire trattenendo le feci.

 

 

Stitichezza neonato: rimedi

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Uno dei rimedi contro la stitichezza del neonato è la pratica di un massaggio al pancino per aiutarlo a scaricarsi.

Per eseguire in modo efficace questo esercizio  la mamma deve spogliare il bambino e appoggiarlo supino sul fasciatoio.

La stanza in cui si svolge il massaggio deve essere un ambiente caldo accogliente, da poter rilassare ulteriormente il piccolo. Può tornare utile spiegargli a voce cosa accadrà oppure utilizzare una musica di sottofondo.

Con le dita bagnate di olio la mamma farà una serie dieci, quindici massaggi circolari, in senso orario, sulla pancia del piccolo, appena sotto l’ombelico.

In seguito muoverà delicatamente le gambine, imitando il movimento della pedalata, e le porterà al petto per poi distenderle nuovamente.

La mamma alternerà così il massaggio alla pedalata per qualche minuto.

Questa pratica ha lo scopo di rilassare lo sfintere anale e facilitare l’evacuazione. Spesso da solo è sufficiente a risolvere il problema della stipsi.

Anche il bagno caldo rilassante è un ottimo rimedio contro la costipazione, perché stimola la motilità dell’intestino e aiuta il piccolo a liberarsi dal gas addominale.

Se il neonato stitico è allattato al seno la mamma dovrebbe integrare la sua dieta con l’aggiunta di più fibre e frutta e bere molti liquidi. Una alimentazione sana ed equilibrata (su www.bionotizie.it ad esempio potete trovare molti consigli utili da seguire in merito) è fondamentale dunque non solo per l'adulto, ma anche per i più piccolini.

Qualora il bambino sia alimentato con latte artificiale sarà il pediatra a suggerire un latte più idoneo e meno pesante, arricchito con prebiotici o con particolari formulazioni di grassi.

Esistono inoltre in commercio degli integratori naturali a base di frutta e fermenti lattici vivi che, assunti con regolarità, facilitano efficacemente il transito intestinale.

Infine è importante ricordare che i neonati sono molto diversi tra loro e non sempre è immediato riconoscere l’origine del disturbo. Per questo è sempre bene rivolgersi al pediatra di fiducia, prima di intervenire in qualsiasi modo.

Stitichezza in gravidanza e allattamento

 

La stitichezza in gravidanza e durante l'allattamento è un problema molto comune che affligge la maggior parte delle donne.

Quasi sempre il disturbo compare dopo i primi mesi di gravidanza e si protrae per tutto il periodo della maternità. In alcuni casi perdura anche durante l'allattamento.

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La stitichezza in gravidanza e durante l’allattamento è un problema veramente frequente. Circa l’80 per cento delle donne, infatti, che siano in stato interessante o che abbiano partorito da poco ne soffre, ma sapere che è una patologia comune sicuramente non ne diminuisce il fastidio (in alcuni casi il dolore).

Convivere con questo problema vuol dire convivere con dolori di pancia, fatica ad espellere le feci, flatulenza male odorante. La cosa grave di questa problematica è che spesso i dolori alla pancia vengono confusi con delle contrazioni, cosa che crea nella donna che ne soffre degli stati di ansia perenni.

 

 

Qual è la causa della stitichezza in gravidanza e allattamento?

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Le cause della stitichezza durante la gravidanza e l'allattamento sono diverse, prime fra tutte quelle ormonali. La stitichezza nelle donne incinte ha causa principalmente ormonale, in particolar modo nel progesterone. Infatti questo tipo di ormoni provoca il rallentamento della peristalsi intestinale riducendo i movimenti che favoriscono l’evacuazione delle feci dall’intestino.

In questo periodo il corpo della donna produce più progesterone, un ormone femminile utile a favorire la gravidanza. Se da un lato il progesterone rilassa i muscoli e inibisce le contrazioni uterine, dall'altro lato rallenta il transito intestinale, provocando così la stitichezza già a partire dai primi mesi di gestazione.

In questo periodo l'organismo della donna ha bisogno di una maggiore quantità di liquidi che prende dagli alimenti. Le feci private di acqua diventano più dure e difficili da espellere.

A gravidanza avanzata, inoltre, la compressione del feto sull'intestino aumenta parecchio e impedisce il naturale passaggio delle feci.

 

Stitichezza in allattamento nelle donne

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Molto spesso la stitichezza non si risolve con la nascita del bambino, ma si protrae anche durante l'allattamento.

La donna che non ha sofferto di stipsi in gravidanza può comunque manifestare problemi intestinali poco dopo il parto.

Questo perché ha avuto un travaglio molto lungo durante il quale non ha ingerito alimenti o perché le è stato somministrato un clistere prima del parto. Il suo corpo allora ha bisogno di due o tre giorni per ritrovare la naturale regolarità dell'intestino.

 

Altre cause della stitichezza durante l'allattamento possono essere:

  • Lesione del perineo durante il parto;

  • L'assunzione di antidolorifici, di antiacidi o di integratori del ferro;

  • La presenza di emorroidi.

 

Stitichezza in allattamento: altre cause

I cambiamenti che coinvolgono la regione addominale dopo il parto e il ritorno dell'utero alla normalità influiscono spesso negativamente sulla peristalsi intestinale.

Oltretutto le neo mamme possono avere l'intestino un po' pigro e non sentire perciò il bisogno di andare di corpo.

A queste cause si aggiungono: una diminuzione del movimento fisico, i cambiamenti nella dieta alimentare e l'aumento di peso.

 

 

Sintomi stitichezza in gravidanza

  • Dolori addominali;

  • Feci dure;

  • Flatulenza;

  • Gonfiore;

  • Senso di pesantezza;

  • Irritabilità;

  • Stanchezza.

 

Molte volte le donne stitiche confondono i crampi addominali con le contrazioni vere e proprie e si allarmano anticipatamente. L'ansia a sua volta può aggravare la stitichezza, creando un circolo vizioso dal quale risulta faticoso uscire.

 

Stitichezza in allattamento nei neonati

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Durante l'allattamento le neo mamme temono spesso che i propri neonati soffrano di stitichezza. Ciò che sfugge loro però è che il lattante può essere sano anche se scarica poche volte alla settimana.

Il neonato che soffre di stipsi espelle feci simili a palline dure e secche, piange e prova evidente dolore nel farlo. Generalmente accade se nutrito con latte artificiale, privo di lattulosio, uno zucchero che aiuta l'intestino a lavorare bene.

Non di rado si identifica per stitichezza un disturbo caratteristico del neonato di pochi mesi: la dischezia. Il piccolo in questi casi sembra sforzarsi molto per evacuare, fino a diventare rosso in viso. Questo accade perché il bambino appena nato non sa ancora a coordinare le contrazioni addominali e il rilascio degli sfinteri.

Di solito la dischezia si risolve spontaneamente nel giro di pochi mesi e non richiede l'intervento di aiuti esterni.

 

Stitichezza in allattamento misto

Se durante l'allattamento la mamma integra il latte materno con quello artificiale può invece accadere che il neonato soffra di stitichezza. Come già detto, il latte artificiale, a differenza di quello materno, è carente in lattulosio.

In tal caso è raccomandabile sentire il proprio pediatra che consiglierà un latte artificiale con prebiotici, cioè zuccheri ad effetto-fibra.

 

Stitichezza in gravidanza e allattamento, complicazioni

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La stitichezza durante la gravidanza non è in sé pericolosa, ma può comportare alla donna delle complicazioni piuttosto spiacevoli.

Un problema molto comune tra le donne incinta è la comparsa delle emorroidi, varici dei vasi sanguigni presenti nell'ano, che provocano fastidio o dolore durante l'evacuazione.

La stipsi protratta nel tempo causa anche cistiti e vaginiti, due disturbi molto frequenti in gravidanza. Trattenere a lungo le feci nell'intestino provoca un'alterazione della flora batterica che a sua volta favorisce la formazione di batteri. Questi batteri se raggiungono le vie urinarie e genitali sono all'origine di cistiti e vaginiti.

 

 

Stitichezza in gravidanza e allattamento: cosa mangiare?

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Un modo naturale per risolvere la stitichezza in allattamento e gravidanza è senza dubbio quello di alimentarsi in maniera corretta.

In una dieta sana non dovrebbero mai mancare le fibre, contenute ampiamente in frutta, verdura e cereali integrali.

Come già spiegato, la donna incinta necessita di maggiore quantità di acqua. L’assunzione di liquidi a sufficienza aiuta l’intestino a funzionare regolarmente. Potrebbe essere una buona idea anche l'utilizzo di un depuratore d'acqua domestico per migliorare la qualità dell'acqua (puoi approfondire ad esempio su www.addolcitori-depuratori-acqua.it).

In alternativa all’acqua si possono preparare buoni centrifugati di frutta e verdura o tisane drenanti, preparate appositamente per la condizione.

Quando si soffre di stitichezza in gravidanza è fondamentale limitare l’uso di ingredienti come il sale, che richiedono un maggior assorbimento di acqua a discapito dell’intestino.

 

Stitichezza in gravidanza e allattamento, rimedi naturali

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Prima di ricorrere all’utilizzo di lassativi se pur blandi, per risolvere la stitichezza durante il periodo della gravidanza e in allattamento si può provare con i rimedi naturali.

Un moderato esercizio fisico per esempio attenua il problema. Senza dover esagerare, una piccola passeggiata o il nuoto servono a stimolare l'intestino e a sentirsi più in forma.

Un bicchiere di acqua tiepida ogni mattina a stomaco vuoto  è un vero toccasana per l'intestino pigro, perché ne favorisce la peristalsi.

Durante la gravidanza la malva può essere un ottimo alleato della donna, perché è una pianta ricca di proprietà benefiche, prime fra tutte quelle idratanti, disinfiammanti e lassative.

Come la malva, la manna è priva di controindicazioni e svolge una importante azione lassativa, poiché attrae l'acqua nell'intestino, favorendone il funzionamento.

Anche i semi di lino sono uno tra i rimedi naturali più raccomandati per contrastare la stitichezza in gravidanza. Grazie alle mucillagini di cui sono ricchi, i semi di lino facilitano l'evacuazione.

Qualora i rimedi naturali non risolvessero il disturbo è bene chiedere aiuto al medico, che potrà consigliare un lassativo adatto alla  propria condizione.

 

Come prevenire la stitichezza in gravidanza o allattamento?

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La stitichezza è facilmente prevenibile con una corretta alimentazione e uno stile di vita sano: nulla di nuovo, insomma. Un’alimentazione ricca di fibre, verdura e acqua, aiuta nell’evacuazione.

Una corretta alimentazione, però non è sufficiente: è necessario non condurre uno stile di vita sedentario. Essere incinta o nella fase dell’allattamento non vuol dire non essere in grado di fare un po’ di attività fisica! Non mi riferisco naturalmente a sport di contatto o pericolosi: è sufficiente fare un po’ di nuoto, delle passeggiate a passo leggero, iscriversi a uno dei numerosi corsi che si occupano in particolar modo di donne in dolce attesa di ginnastica dolce.

L’acqua da bere in grandi quantità è fondamentale per favorire il transito intestinale: cerca di non bere mai sotto i due litri, portala sempre con te magari in bottigliette da mezzo litro.
In sostituzione dell’acqua, possono essere bevute anche delle ottime tisane, basta chiedere all’erborista di fiducia di prepararne una apposita per il tuo stato interessante.
Seguendo questi consigli in poco tempo riuscirai a trovare una miglior regolarità, anche se la situazione migliorerà definitivamente solo dopo un anno circa dal parto.