Stitichezza e Pursennid

 

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Per risolvere il problema di stipsi in commercio c’è un farmaco a base di sennosidi. Il lassativo stimolante, composto da sostanze attive estratte dalla senna, ha il nome di Pursennid ed è indicato nel trattamento di breve durata della stitichezza occasionale.

Pursennid lassativo, contenente il principio attivo della pianta della Senna, è un farmaco da banco, non è necessaria la prescrizione medica per acquistarlo in farmacia. Ricordate, però, che va assunto con molta attenzione: si raccomanda di non superare la dose minima consigliata prima di aumentare il dosaggio (o, comunque, le dosi massime riportate sul foglietto illustrativo che, per gli adulti, corrispondono a 2-4 compresse al giorno) in quanto potrebbe causare effetti collaterali indesiderati. Inoltre, è bene conoscere gli eccipienti contenuti nel medicinale, le controindicazioni, le interazioni con altri farmaci.

 

 

Pursennid, come funziona

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L’azione lassativa che si svolge in un intervallo di tempo che supera le dieci ore, è esercitata dai sennosidi a livello della mucosa intestinale e contribuisce ad aumentare la motilità del crasso, mantenendo le feci molli e rendendo l’evacuazione più facile.

Studi recenti hanno evidenziato che i sennosidi non hanno solo funzione lassativa, ma si può affermare con cautela che hanno capacità di bloccare la proliferazione di cellule tumorali in vitro.Ovviamente si attendono conferme scientifiche in questo senso.

Inoltre il lassativo costituisce un ottimo rimedio nei pazienti oncologici; le cure alle quali vengono sottoposti possono dare come effetto collaterale la stipsi, per cui il medicinale si rivela indispensabile per ristabilire la frequenza degli atti evacuatori e per ridurre al minimo i dolori addominali.

L’assunzione del farmaco deve essere molto graduale; è opportuno partire da dosaggi minimi. Una dieta ricca di fibre e acqua è indispensabile per consolidare i risultati, quindi l’assunzione deve avvenire con abbondante quantità di liquido. Un altro elemento che aiuta a regolarizzare la defecazione è l’attività fisica che si può espletare in passeggiate o piccoli esercizi quotidiani che contribuiscono a mantenere un buon tono della muscolatura intestinale.

 

Assunzione del medicinale

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Il farmaco non può essere assunto da pazienti in età pediatrica, quindi minori di 10 anni; l’assunzione in caso di gravidanza e allattamento deve realizzarsi solo se necessario e sempre dopo aver ascoltato il parere del proprio medico curante.

Come tutti i lassativi, anche l’uso prolungato di Pursennid potrebbe portare ad una graduale riduzione della sua efficacia. Il medicinale che non necessita di prescrizione medica.
Importante e necessario è leggere il foglio illustrativo dove vengono elencati i casi in cui Pursennid deve essere somministrato con prudenza, la posologia, la composizione e gli eventuali effetti collaterali.
Inoltre ricordiamo che queste informazioni sono a titolo puramente informativo e che per qualunque necessità è assolutamente consigliato ascoltare il parere di un medico.

 

Pursennid: eccipienti

Questo lassativo contiene lattosio, glucosio e saccarosio, di conseguenza è controindicato in chi soffre di intolleranza ad alcuni zuccheri.

Gli altri componenti di Pursennid sono:

  • Acido stearico;

  • Talco;

  • Amido di mais;

  • Gomma arabica;

  • Titanio diossido;

  • Silice colloidale anidra;

  • Cetile palmitato.

 

 

Pursennid foglietto illustrativo: effetti collaterali

E’ necessario interrompere l’assunzione di questo lassativo se si manifestano i seguenti effetti collaterali:

  • Reazioni allergiche come prurito, gonfiore, difficoltà a respirare o deglutire;

  • Dolori addominali, nausea, diarrea, mal di stomaco;

  • Crampi muscolari e debolezza;

  • Peggioramento della stipsi;

  • Ipotensione;

  • Spossatezza, estrema stanchezza;

  • Dolore al colon;

  • Disidratazione.

 

Effetti collaterali da sovradosaggio

Fare un uso prolungato di Pursennid (oltre il massimo dosaggio consigliato) potrebbe provocare:

  • Assuefazione al farmaco (con il rischio di stitichezza cronica);

  • Alterazione del colore delle urine (tendente al giallo-brunastro);

  • Colon atonico (movimenti rallentati del colon);

  • Disidratazione;

  • Nausea;

  • Coliche addominali e diarrea;

  • Iperaldosteronismo (aumento dell’attività delle ghiandole surrenali) e disturbi ai reni;

  • Carenze nutrizionali (specie magnesio e calcio).

 

Pursennid: controindicazioni

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Pursennid non va assunto da bambini di età inferiore a 10 anni, da donne in gravidanza e in allattamento (se non in caso di estrema necessità e dopo aver consultato il medico).

E’ controindicato anche in pazienti molto disidratati, che soffrono di mal di stomaco acuto, disturbi dello stomaco (diarrea, vomito, nausea), patologie a carico dell’intestino o infiammazione al colon.

 

Pursennid compresse: interazioni con altri farmaci

Essendo un medicinale (o, meglio, un pro-farmaco), può avere interazioni con altri tipi di farmaci col risultato di modificarne gli effetti o viceversa.

 

Interagisce, in particolare, con:

  • Diuretici (che aumentano la produzione di urina);

  • Adrecorticosteroidi (farmaci di tipo ormonale);

  • Chinidina (farmaco che tratta le aritmie cardiache);

  • Glicosidi (farmaci assunti per problemi cardiaci);

  • Liquirizia.

 

Pursennid lassativo in colonscopia

Il lassativo Pursennid fa effetto dopo 6-12 ore dall’assunzione, quindi l’ideale è assumerlo prima di andare a dormire.

E’ indicato anche nella preparazione alla colonscopia (l’esame della superficie del colon) in quanto il tratto intestinale del colon deve risultare quanto più possibile pulito e libero da scorie per la perfetta riuscita dell’esame invasivo.

Il giorno precedente alla colonscopia, Pursennid va assunto dopo colazione (10 compresse).

 

Pursennid compresse: prezzo

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Pursennid da 12 mg nella confezione da 30 compresse rivestite viene venduto online ad un prezzo che oscilla tra i 7 euro ed i 4,50 euro circa. Lo si trova o in farmacia o acquistandolo anche dal web dalle farmacie online come efarma.com.

Stipsi ed emorroidi

 

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Una delle cause più comuni delle emorroidi, fastidiose dilatazioni varicose delle vene presenti nell'ano e nel retto e che interessano soprattutto gli uomini in età matura, è da ricercare nella stitichezza e comporta prurito, ragadi, eczemi, proctiti, sanguinamento oltre che forte dolore durante l'evacuazione.

 

 

La correlazione tra stitichezza ed emorroidi

Stitichezza ed emorroidi hanno una stretta correlazione medica: infatti emorroidi e ragadi anali sono considerate causa di stipsi in quanto ostacolano la normale evacuazione delle feci. In più diventa un vero e proprio problema psicologico perché la defecazione, in presenza di emorroidi, è accompagnata da bruciore che quindi inconsciamente fa pensare a chi ne soffre di trattenersi il più possibile.

Al tempo stesso gli sforzi prolungati per evacuare feci che si presentano molto dure possono causare o peggiorare l'avvento delle emorroidi, anche se la causa della stipsi iniziale è dovuta ad altro, come il colon irritabile o più ancora le cattive abitudini alimentari, una dieta ricca di grassi e  povera di fibre.

 

 

Come curare stitichezza ed emorroidi

Il primo rimedio per evitare le emorroidi è quindi osservare una dieta bilanciata, ricca di verdure e fibre, ma anche bere molto  e fare attività fisica regolare tutti i giorni. Inoltre alcuni cibi possono provocare irritazione anale aumentando il prurito e l’irritazione. Pesiamo ai cibi speziati, ai frutti di mare, al le interiora, al ketchup e alle bevande come caffè, thè, cioccolata. Al contrario ci sono cibi che aiutano un’evacuazione ideale, come quelli ricchi di fibra (frutta e verdure, crude o cotte, specialmente quelle a foglia larga). Inoltre le donne in gravidanza devono fare attenzione all’aumento del loro peso non perdendo di vista un po’ di attività fisica poiché il sovrappeso potrebbe causare a danni più gravi.

 

Medicinali e rimedi naturali per curare le emorroidi dovute a stitichezza

Ogni volta che le emorroidi si presentano, soprattutto se provocano sangue, è consigliabile consultare uno specialista. Per curarle si possono utilizzare pomate a base di olio di fegato di pescecane, lievito, ippocastano e amamelide mentre la pomata a base di tintura di cipresso, cinquefoglio, crespino e ippocastano è indicata per le sue proprietà analgesiche. Anche la stitichezza si può curare con sostanze naturali come la senna ed alcuni semi che, assunti per brevi periodi di tempo, possono facilitare l’evacuazione. Nelle forme più lievi esistono molti rimedi fitoterapici quali gli estratti o i decotti a base di ippocastano, malva, achillea, ananas, cipresso, verbasco e tormentilla.

Tisane, decotti e infusi contro la stitichezza

 

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La stitichezza è un disturbo che colpisce ormai molti, non solo le donne, e nella maggior parte dei casi è legata ad abitudini sbagliate oppure ad una scorretta alimentazione. Accanto ad un più logico comportamento a tavola però esistono anche molti rimedi naturali a base di tisane, decotti ed infusi che aiutano a combattere la stitichezza.

 

 

Tarassaco e aloe contro la stitichezza

La pianta che più di tutte viene utilizzata in erboristeria per combattere la stitichezza è il tarassaco grazie al quale si prepara una tisana salutare ed efficace. Servono due cucchiai di radice di tarassaco e  200 ml di acqua da far bollire. Se il gusto ci sembrerà troppo amaro possiamo aggiungere del miele, magari di acacia. Nello stesso modo si può preparare un’altra tisana, questa volta più dolce, con due cucchiai di foglie di lampone e 200 ml di acqua. Il consiglio è quello di bere almeno due tazze al giorno di queste tisane, una al mattino e l’altra alla sera. 

Anche l'aloe vera si annuncia come una delle piante più utilizzate per la salvaguardia della salute perché il suo succo svolge un'azione protettiva nei confronti dell'intestino, aiutando a normalizzare le secrezioni intestinali e aiuta in caso di stitichezza.

 

 

Le altre piante per combattere la stitichezza

Esistono molte altre piante e derivati che presentano proprietà lenitive per l’intestino, come la malva, la salvia, la frangula, l’olio di ricino, la menta piperita, il finocchio. Se si vuole ottenere uno stimolo delicato è buona norma usare i lassativi meccanici, che hanno il potere di aumentare il volume fecale perché contengono una elevata percentuale di mucillagini che trattengono acqua all'interno dell'intestino aumentando il volume del bolo fecale. Quindi vanno bene le foglie di malva, i semi di psillio e di lino, il glucomannano e le radici di altea.

A queste piante è opportuno associarne altre come finocchio, cumino, coriandolo e altre che riducono i gonfiori addominali. Se invece la stitichezza è più pervicace si possono usare piante che agiscono principalmente sull'intestino crasso stimolando le contrazioni della sua muscolatura e favorendo così il suo svuotamento. Sono piante come la senna, la frangula, il rabarbaro, l'aloe ed altre.